Come siamo arrivati a Vannacci?

È difficile stabilire quale sia il punto più basso nella proposta politica italiana degli ultimi decenni, ma ascoltando le sparate del generale Vannacci, candidato dalla Lega alle prossime elezioni europee, possiamo darci conferma: siamo messi proprio male. Se individui portatori di idee rozze, violente, inefficaci e anacronistiche, rappresenteranno l’Italia, a molte e molti tra noi toccherà una parte di responsabilità. Avere accettato la mescolanza di persone marce e di menti illuminate nelle liste e nei partiti che avrebbero dovuto garantirci, giustificando le prime con la presenza delle seconde, ha contribuito a far marcire l’intero sistema (che già non era tutto ’sto granché). Dequalificando gli ideali in nome dei principi del buon governo (ad avercene avuto almeno uno), abbiamo permesso che il peggio avanzasse, che diventasse l’unica soluzione.

Il 25 aprile è stato ridotto a una giornata di penosa retorica, attaccato dai fascisti e sostenuto, tra tante e tanti, da politici esperti nel demolire ogni sorta di diritto, responsabili dello smantellamento del welfare. Vederli sui palchi, applauditi, mentre arringano la folla celebrando l’esatto opposto di quanto vanno facendo, mi sembra incredibile. Eppure funziona.

A essere obiettivi (cosa purtroppo frustrante), la situazione può soltanto peggiorare.

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Foto di Ria da Pixabay