
Undicesimo: fuma è il primo romanzo di Antoine Laurain pubblicato in Italia, l’ultimo nell’ordine delle mie letture.
Edito nel 2009 da Vallecchi che intuì il potenziale di questo bravissimo autore, è probabilmente il suo libro meno noto.
Fabrice Valentine è un “cacciatore di teste”, lavora per un’agenzia che cerca professionisti di alto profilo per conto di grosse aziende che ne fanno richiesta. Ha sposato una curatrice d’arte, la cui professione condizionerà il loro rapporto. Non c’è da serbare rancori giacché “quando si è infelici non si può rendere felice nessuno. Si è soltanto inquilini della propria esistenza”. Sidonie e Fabrice hanno una figlia nel pieno dell’adolescenza ribelle. Dentro e fuori i confini della quotidianità, protagoniste al pari dei personaggi, imperversano le sigarette col loro corredo di accendini e comuni rituali. Fabrice è un fumatore furioso, e la fresca legge che gli impedisce di fumare in ufficio lo colma di disapprovazione. Per comprendere il protagonista di questa storia bisogna esserci passati, il fumo uccide ma soprattutto cattura, frustrare il desiderio nuoce gravemente allo spirito. Fabrice cerca sbocchi per soddisfare le pretese da fumatore e contestualmente, per sedare le pressioni di Sidonie, si rivolge senza convinzione a un ipnotizzatore in grado, sembrerebbe, di liberarlo dal vizio. Se il vizio è nella mente, spegnerlo in mancanza di adeguata preparazione potrebbe portare conseguenze incendiarie. Nella ricerca del piacere perduto il “cacciatore di teste” tocca la morte, scoprendo prima l’omicida appassionato nascosto nel fumatore che è stato, e poi il bisogno di sovrapporre i due piaceri. Le vittime designate sono piuttosto sgradevoli e meritano di venire assassinate, almeno nella finzione letteraria. Superato il limite però, può servire tornare al principio, la soluzione è nel punto in cui il cui trauma si è radicato.
Undicesimo: fuma (Fume et tue, il titolo originale) l’ho tenuto da parte per anni e l’ho letto soltanto la scorsa settimana. Tra le persone, i libri e tratti di vissuto che hanno ispirato il mio romanzo La perfezione, c’è qualcosa dello scrittore francese. L’ho scoperto entrando per caso in libreria un giorno in cui avrei dovuto fare tutt’altro. Mi incuriosirono la copertina e le prime pagine de La donna dal taccuino rosso che rimane ancora oggi uno dei miei romanzi preferiti.
Undicesimo: fuma. Storia efferata di delitti e sigarette è pubblicato in Italia da Vallecchi, traduzione di Paolo Pacca.