L’abisso tra Ghali e Mara Venier (la difesa dei bambini palestinesi contro la difesa della ricca pensione)

Ho ascoltato poche canzoni tra quelle in gara al Festival di Sanremo 2024 (non ancora quella di Ghali), e nessuna mi è piaciuta.
Non è un demerito per gli artisti che hanno partecipato, piuttosto la mia fatica ad accogliere testi che considero poco originali. 

Tuttavia l’ultima edizione del festival è la più interessante che ricordi. All’imbarazzante sistema che pretende di determinare i vincitori e di imporre alle masse gusti e punti di vista, si sono contrapposte l’opinione pubblica e l’opinione delle persone, scollate per una volta dal potere che decide. La voce del giovane cantante Ghali, giunta in difesa delle migliaia di vittime della sopraffazione omicida israeliana nel confronti del popolo palestinese, è stata tanto forte da sollecitare la Rai a prendere posizione, schierandosi evidentemente e implicitamente con chi massacra. Sappiamo che la risposta imbarazzante della Rai è stata affidata a Mara Venier. L’ormai anziana conduttrice, senza interrogare la propria etica (ne avrà?), ha letto un comunicato dell’AD della tv di stato, apparso squallido, ingiusto, infame al pubblico spettatore. Dei tanti bambini morti sotto le bombe israeliane, dei tanti innocenti, parrebbe che alla signora Venier interessi molto poco, e che le sia più caro preservare la vantaggiosa posizione acquisita in tanti anni di carriera. Che grande danno sarebbe, andare in pensione con la minima! È quanto pensano i navigatori del web (la maggior parte), basta farsi un giro su X per registrare il dato. Per una servizievole conduttrice, abbiamo scoperto che l’Italia offre ancora milioni di teste pensanti, che non basterà una bavosa sala stampa per veicolarne i punti di vista.

C’è speranza.